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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 130
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originale
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130 Chrysippus quidem divinationem definit his verbis: "vim cognoscentem et videntem et explicantem signa, quae a dis hominibus portendantur"; officium autem esse eius praenoscere, dei erga homines mente qua sint quidque significent, quemadmodumque ea procurentur atque expientur. Idemque somniorum coniectionem definit hoc modo: esse vim cernentem et explanantem quae a dis hominibus significentur in somnis. Quid ergo? ad haec mediocri opus est prudentia an et ingenio praestanti et eruditione perfecta? Talem autem cognovimus neminem.
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traduzione
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130 Crisippo definisce la divinazione con queste parole: "Una facolt? di conoscere, ravvisare e spiegare i segni che vengono mostrati dagli d?i agli uomini"; e aggiunge che il c?mpito della divinazione ? di sapere in precedenza quali predisposizioni abbiano gli d?i verso gli uomini, di che cosa li avvisino con quei segni, in che modo si possa ovviare ai cattivi presagi ed espiarli. Ancora Crisippo definisce cos? l'interpretazione dei sogni: una capacit? di scorgere e di spiegare che cosa gli d?i intendono presagire agli uomini nei sogni. E che, dunque? Per raggiungere un simile scopo basta un'intelligenza mediocre o ci vuole un ingegno eccezionale e un sapere perfetto? Ma un interprete fornito di tali doti non l'ho conosciuto mai.
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